La quarta edizione del ‘Codice dei contratti pubblici’ vede
la luce in un momento di cruciale importanza nell’evoluzione del sistema
normativo nazionale in materia di appalti pubblici. La normativa emergenziale
dell'ultimo biennio, dapprima per contrastare gli effetti della crisi pandemica
e poi per favorire la necessaria ripresa economica, ha trasformato in modo
profondo il sistema nazionale di public procurement, affiancando al ‘Codice
50/2016, già più volte modificato, un vero e proprio sub-sistema normativo,
derogatorio e ad tempus che ha profondamente inciso sulla centralità del ‘Codice’.
Inoltre, in attuazione degli impegni assunti con il PNRR si è avviato un
ulteriore, rilevante processo di revisione del ‘Codice’, per correggerne le
principali criticità che potrebbero risultare di ostacolo agli interventi di
spesa pubblica resi possibili dal Recovery Fund. A marzo 2022 il Parlamento ha
approvato in prima lettura il DDL delega che dovrebbe condurre all’adozione di
un nuovo, rilevante intervento correttivo volto a rendere il DLgs 50/2016 uno
strumento più moderno e funzionale, con obiettivi, molto spesso affermati nella
legislazione degli anni più recenti e spesso disattesi, come la semplificazione
normativa e il rafforzamento delle forme di ADR, ma introduce anche finalità
davvero innovative volte a favorire le tecnologie verdi e digitali. Ancora una
volta, quindi, il Codice degli appalti pubblici si trova al centro delle
principali scelte di politica pubblica e rappresenta – allo stesso tempo –
l’oggetto dell’ennesimo intervento di riforma e il volano irrinunciabile di
ogni ambiziosa e realistica politica pubblica.
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